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Il problema della solitudine negli anziani : un fenomeno spesso sottovalutato

In Italia si evidenzia che circa un quinto della popolazione ha un'età superiore ai 65 anni. Questo fenomeno, che può sembrare in qualche modo naturale per la diminuzione del numero dei figli, si accompagna ad un aspetto troppo spesso sottovalutato che riguarda gli anziani che vivono soli. Secondo dati Istat,nel nostro paese esistono oltre 7 milioni di cosiddette famiglie mononucleari, cioè di persone che vivono sole. Nel fare riferimento a questi dati, se è vero che un quinto della popolazione italiana ha ormai più di 65 anni possiamo dedurre che circa 1 milione e mezzo di persone nel nostro paese trascorre la sua vecchiaia da solo.

Questo problema non colpisce soltanto l'Italia, ma è un aspetto ormai presente nella maggior parte dei paesi occidentali e ultimamente il New York Times e ha pubblicato un articolo sulla solitudine degli anziani negli Stati Uniti d'America e in Gran Bretagna. L'articolo inizia con la registrazione di un colloquio avvenuto in Inghilterra nella città di BlackPool dove una donna al telefono parla serenamente della primavera che incombe e del suo 81º compleanno celebrato la settimana precedente.

Nel rispondere alla domanda del volontario, che le chiede con chi ha festeggiato il compleanno, la voce si incrina e la donna piangendo riferisce di averlo festeggiato da sola a casa, come le capitava ormai da tantissimi anni. In verità questa telefonata era stata per lei l'unica occasione per parlare con qualcuno da più di una settimana.

In questa città dell'Inghilterra esiste un call center telefonico, aperto 24 ore al giorno, per gli adulti anziani il cui scopo è di colmare un bisogno primario: il contatto con altre persone (Silver Line Help).

Il problema della solitudine rappresenta un aspetto fondamentale della nostra vita sociale, ma in Gran Bretagna è ormai percepito come un grave problema per la salute pubblica.

A questo proposito il servizio sanitario nazionale inglese ed alcune amministrazioni locali hanno attivato una serie di programmi per contrastare  la solitudine. Infatti in numerose città gli stessi vigili del fuoco vengono inviati ad ispezionare le case delle persone anziane, non solo per valutare i sistemi antincendio ma soprattutto per individuare i segni di isolamento sociale.

Come sostiene Paul Cann il direttore della associazione The Campaign to end loneliness, il problema della solitudine è un problema che riguarda ognuno di noi. In tutto il mondo è ormai appurato che la solitudine si accompagna ad una maggiore incidenza di malattie fisiche ad un più precoce declino funzionale e cognitivo.

Per molti medici la solitudine rappresenta un rischio di morte precoce di gran lunga più importante della obesità e del fumo. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti circa una persona su tre, con età superiore ai 65 anni, vive da sola ,negli Stati Uniti la metà di quelli di età superiore agli 85 anni vive da solo.

Alcuni studi effettuati in entrambi i paesi mostrano che la prevalenza della solitudine tra le persone di età superiore ai sessant'anni varia dal 10 al 46%.

Lo psicologo John Cacioppo, professore di psicologia all'Università di Chicago, che da oltre 25 anni studia il problema della solitudine, afferma appunto che quest'ultima è una caratteristica sociale negativa per l'essere umano ed andrebbe contrastata come la sete la fame o il dolore. Mentre è più facile ammettere di avere fame o sete o di provare dolore, il problema della solitudine e quasi sempre trascurato anche dalle persone stesse che ne sono colpite. È evidente, dal tipo di telefonate raccolte ogni giorno in questi call center,che la maggior parte degli anziani tende a chiamare per differenti motivi e più volte al giorno ,ma raramente qualcuno parla della propria solitudine. Comunque l'utilità della chiamata e chiaramente evidente e molto spesso, con operatori dall'altra parte del telefono opportunamente addestrati, è possibile far raccontare alle persone sole gli aspetti importanti, significativi ed anche dolorosi della loro vita .(The life therapy ).

Attualmente, al call center della città di BlackPool, arrivano circa 1500 chiamate al giorno ma come sostiene l'amministratrice del”The silver line” Sophie Andrews

il problema principale sono in verità tutti quelli che non chiamano il call center e che per vari motivi, in particolare la depressione, tendono a rimanere completamente soli.

Nella ricerca portata avanti dal professor Cacioppo si è visto che la solitudine altera diverse funzioni fondamentali del nostro organismo, aumentando per esempio la risposta allo stress con un incremento del livello di cortisolo, un ormone che può aumentare la pressione e diminuire l'apporto di sangue agli organi vitali. Sempre secondo questi studi sembra che la solitudine possa anche influenzare la produzione di globuli bianchi e quindi indebolire il sistema immunitario.

La dottoressa Persinotto, geriatra dell'Università di San Francisco, sostiene che il rapporto tra solitudine e problemi di salute è ormaiscientificamente appurato. Nello studio da lei effettuato su pazienti con età superiore sessant'anni, il 43% di questi presentava problemi di solitudine, percentuali notevolmente più elevate di ridotta mobilità quotidiana, difficoltà nel svolgere le normali attività di routine e una percentuale maggiore di mortalità nel corso dei sei anni successivi allo studio.

La dottoressa inoltre ha deciso di attivare un sito chiamato Friendshipline, un call center aperto ventiquattr'ore, che permetta di studiare il rapporto tra solitudine e pensieri suicidi.

Come abbiamo visto quindi negli Stati Uniti e Gran Bretagna oltre a studiare in modo sempre più attento il problema della solitudine degli anziani sono stati attivati alcuni programmi che servono a studiare e cercare di contrastare questo problema. Per esempio in Inghilterra esiste un Associazione, che si chiama AGE UK, simile a quella aperta in America (AARP) dove appunto si avviano una serie di programmi rivolti a ridurre la solitudine coordinando varie attività tra vigili del fuoco e altre organizzazioni pubbliche allo scopo di individuare i segni di solitudine e di isolamento delle persone anziane.

Alla fine di questo articolo troverete un elenco di alcune organizzazioni con i loro siti per potersi informare su tutte le attività che vengono svolte per aiutare e combattere la solitudine delle persone anziane.

 

Siti di consultazione

-The Silver line help line: www.thesilverline.org.uk

 -The campagne to end loneliness:www.campaigntoendloneliness.org

 -The friendship line:www.ioaging.org/service/all-inclusive-Health-care/friendship-line

 -Age UK:www.ageuk.org.uk

 -Open Age:www.openrage.org.uk/home

 -Men’Sheds:www.menssheds.org.uk

 www.nytimes.com/2016/09/06/Health/lonliness-aging-Health-effects.html.smprod=nytcore

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