Gli studenti di musica sono familiari con il suono del tic tic tic di un metronomo, uno strumento che li aiuta a misurare il tempo e quindi la scansione ritmica .
Potrà sembrare strano ma anche il mondo dell'oncologia sembra cominciare a mostrare un certo interesse sulle modalità e la velocità di somministrazione dei farmaci chemioterapici con risultati sicuramente interessanti.
Con il termine di chemioterapia metronomica si fa riferimento alla somministrazione a basse dosi di farmaci chemioterapici allo scopo di diminuire la tossicità e colpire principalmente le cellule endoteliali dei vasi o dello stroma invece di mirare alle cellule neoplastiche.
Il concetto terapeutico della somministrazione di agenti citotossici (che bloccano la crescita cellulare) in modo continuo e a dosi inferiori - rispetto alla modalità tradizionale di somministrazione ad alte dosi in modo intermittente, è ormai conosciuto come "Terapia metronomica" (MT) e viene considerata una opzione sperimentale per il trattamento del cancro. In confronto con chemioterapia standard, la terapia metronomica ha dimostrato sicuramente una ridotta tossicità. Inoltre e forse è il dato più importante, i risultati ricavati da studi di fase II - studi condotti in un numero limitato di pazienti con lo scopo di valutare l'attività terapeutica del nuovo principio attivo sulla patologia considerata, di definirne ulteriormente la posologia, e di ottenere una prima verifica di tollerabilità e sicurezza nel paziente - hanno dimostrato che le terapie metronomiche presentano attività anti-neoplastica in diversi tipi di cancro e con l’utilizzo di diversi farmaci. L’effetto principale della terapia metronomica si crede possa essere in primo luogo anti-angiogenico, inoltre sembra accompagnarsi sia ad un azione diretta a inibire le cellule endoteliali (EC) nel sistema vascolare del tumore, ed infine stimolando il sistema immunitario.
È noto infatti che un tumore non è formato solo da cellule neoplastiche in crescita ma da diversi tessuti come sono i vasi sanguigni e lo stroma ( tessuto connettivo di sostegno di un tumore o di un organo). Anche questi tessuti sono dotati di cellule in crescita ma con modalità differenti da quelle delle cellule neoplastiche. Non è un caso che la terapia metronomica sia nata insieme a quel settore di ricerca sui farmaci antiangiogenici che mirava appunto a bloccare la crescita delle cellule endoteliali dei vasi di un tumore in modo da affamare le cellule maligne.
Durante il meeting della American Society of Clinical Oncology ( Asco ) nel 2014 sono stati presentati numerosi studi che hanno dimostrato l'efficacia di questa modalità terapeutica in pazienti con differenti tipologie di tumori.
Per chi fosse interessato ad approfondire i singoli studi rimandiamo alla bibliografia a fine articolo. I risultati comunque indicano che la terapia metronomica risulta meno tossica rispetto alla modalità di somministrazione di farmaci ad alto dosaggio e risulta estremamente efficace nei pazienti con un buon stato clinico ed affetti da una malattia in fase metastatica.
Per riassumere questa nuova modalità si basa sulla somministrazione in modo continuo ed a basso dosaggio di un farmaco che fino ad ora veniva somministrato in modo intermittente ad alto dosaggio. In questo modo si osserva una notevole diminuzione della tossicità e sembra anche offrire risultati interessanti in termini di attività antitumorale. Infine un aspetto interessante da un punto di vista della ricerca è che non vi è nessuna necessità di sviluppare nuovi farmaci poiché questa modalità permette la somministrazione di farmaci già presenti sul mercato, spesso fuori da un brevetto, la cui efficacia è in parte già conosciuta. I farmaci fuori brevetto sono quei farmaci il cui brevetto è scaduto e possono dunque essere commercializzati a minor costo (una diminuzione di almeno il 30% del prezzo del farmaco con brevetto ancora valido).
La chemioterapia metronomica comporta l'utilizzo di farmaci tradizionali che presentano con questo nuovo tipo di somministrazione una notevole attività antitumorale ed è quindi notevole l'interesse di questa metodica soprattutto nei paesi dove il costo del trattamento con i farmaci antitumorali tradizionali è estremamente alto. Il problema economico interessa comunque tutti i reparti di oncologia del mondo in quanto i costi della chemioterapia ha raggiunto ormai un livello così elevato da precludere la possibilità a tutti i pazienti di accedervi.
In breve da una review pubblicata nel 2013 è stato visto che esistono circa 80 studi in fase 2 che includevano quasi 4000 pazienti affetti da differenti tumori, in particolare pazienti con tumore della mammella, con tumore della prostata o con altri tumori solidi in fase metastatica che hanno iniziato un ciclo di chemioterapia metronomica.
Il farmaco più utilizzato in questa nuova modalità terapeutica è la ciclofosfamide che viene riproposta in quasi il 50% degli studi sperimentali o da sola o in associazione ad altri farmaci e i primi risultati sembrano indicare che questa modalità di trattamento non solo è sicura ma può interessare un numero elevato di pazienti con differenti tipologie di tumori.
Conclusione
I recenti progressi nella terapia antitumorale sono stati notevoli grazie alla introduzione di nuovi farmaci antitumorali come gli anticorpi monoclonali ed altre nuove molecole con risultati promettenti. In verità è corretto sottolineare che esistono ancora ampi margini di miglioramento utilizzando farmaci tradizionali utilizzati in nuove combinazioni, differenti tempi di somministrazione e nuovi dosaggi. L'attenzione in passato degli oncologi era concentrata principalmente sul tentativo di distruggere il tumore a scapito dei notevoli effetti collaterali. Tuttavia, lo sviluppo delle terapie metronomiche contro i tumori è un approccio che mira a mantenere una situazione di malattia stabile per i pazienti con neoplasie in fase avanzata (pazienti che difficilmente possono essere curati). Se è vero che gli studi in fase II di alta qualità sono rari, questa nuova modalità ha aperto un nuovo settore della ricerca che sembra ogni anno dare risultati molto interessanti.
Non è un caso che la terapia metronomica per il basso costo e la ridotta tossicità è stata presa in considerazione soprattutto nei paesi dove la situazione economica preclude la possibilità di utilizzare i farmaci più recenti per il costo elevato. Si tratta di una grande sfida per dimostrare che una miscela di farmaci, alcuni già utilizzati da anni e fuori brevetto, possono essere somministrati in modo continuo e/o in associazione per ottenere un migliore controllo del tumore nelle fasi avanzate di malattia.
Nella bibliografia è possibile ascoltare un video molto interessante (n inglese) di circa 8 minuti che spiega le potenzialità di questa metodica che per ora nella fase iniziale di sperimentazione
Bibliografia.
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