Qualche giorno fa una mia amica mi ha raccontato che le era stata prescritta una TAC Total Body e questo naturalmente le aveva creato un notevole quadro di ansia e temeva di non riuscire a sottoporsi a quest’esame. Il giorno in cui decise di andare in clinica, nell’entrare nella sala TAC ha avuto la piacevole sorpresa di trovare una musica di sottofondo che le ha permesso di sostenere l’esame controllando le ansie e le paure che l’avevano accompagnata nelle ore precedenti.
Ormai in molti centri universitari o reparti ospedalieri si ricorre a queste tecniche di musicoterapia. Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, esiste il testo di Oliver Sacks dal titolo “ Musicofilia”. In questo libro, come in molte recenti pubblicazioni, si sostiene che la musicoterapia può essere molto utile in campo medico sia per migliorare l’andamento di alcune patologie, ma soprattutto per migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Riportiamo qui alcuni esempi indicativi dell’efficacia della metodica:
E’ stato osservato, in sperimentazioni cliniche controllate, che pazienti sottoposti a colonscopie, angiografia cardiaca o a chirurgia del ginocchio, che hanno ascoltato brani musicali prima di questi esami, hanno manifestato un minor quadro d’ansia e un minor ricorso a farmaci sedativi. I pazienti cui è permesso ascoltare musica in sala operatoria, sembrano presentare meno fastidi durante queste procedure. Ascoltare musica nelle ore successive a questo tipo di interventi limita l’uso di farmaci analgesici.
La musicoterapia può aiutare le persone colpite da ictus o da lesioni cerebrali che hanno danneggiato l’emisfero sinistro responsabile del linguaggio. Poiché le attività musicali originano nell’emisfero destro del cervello, alle persone che stimolano le aree prossimali alla lesione nell’emisfero sinistro, ricorrendo al canto per descrivere i propri pensieri, acquistano più facilmente la capacità di parola.
Ascoltare la musica riduce l’ansietà associata a chemioterapia e radioterapia, e può migliorare la nausea e il vomito indotto dai farmaci chemioterapici.
L’effetto della musicoterapia è sottovalutato in pazienti affetti da dolori acuti forti o da una sintomatologia dolorosa cronica dovuta per esempio all’artrite. In genere la musicoterapia diminuisce la percezione del dolore, riduce la quantità di farmaci antidolorifici necessari, aiuta a migliorare la depressione e permette alle persone di avere un migliore controllo sulla propria sintomatologia dolorosa.
Poiché la capacità di coinvolgersi in attività musicali rimane intatta, anche nelle fasi avanzate di questa patologia, il ricorso alla musicoterapia può facilitare i ricordi, ridurre l’agitazione, facilitare la comunicazione e migliorare il coordinamento fisico.
Per concludere nell’attesa di essere sottoposti a un esame medico, in presenza di una malattia, o semplicemente per combattere la sensazione di stress o di ansia della vita quotidiana, si può ricorrere con effetti benefici alla musicoterapia.